Cart- T- grazie alla ricerca scientifica passi avanti nell’immunoterapia

“La sorveglianza antineoplastica operata dal sistema immune è considerata un potenziale target per migliorare l’efficacia ed i risultati terapeutici in alcune neoplasie solide ed ematologiche. La possibilità di identificare gli effettori del sistema immunitario, renderne l’attività mirata nei confronti di target tumorali tramite manipolazione “ex vivo”  sta modificando l’algoritmo terapeutico di alcuni tra i più aggressivi Linfomi non Hodgkin e della Leucemia acuta linfoblastica refrattari alla terapia convenzionale. La ricerca scientifica nel settore delle CAR-T mira oggi a definire i meccanismi biologici di resistenza e di tossicità e ad estendere l’indicazione della terapia cellulare ad altre neoplasie”. Lo afferma Maurizio Musso, Direttore UO Oncoematologia e Programma Trapianti Cellule Staminali, Ospedale “La Maddalena” Palermo, intervenendo alla sesta tappa della road map Car- T: un tavolo di confronto per favorire l’introduzione di questa terapia in Sicilia. Si tratta di un evento organizzato da Motore Sanita’ – con il contributo di Novartis- presso il policlinico universitario di Palermo lo scorso tre luglio. Tra gli illustri relatori anche il direttore dell’Ematologia I con trapianto di midollo degli Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello di Palermo, Francesco Fabbiano che afferma:” Le cellule CAR-T costituiscono una nuova classe estremamente potente di agenti terapeutici per il trattamento delle neoplasie ematologiche. Numerosi trials hanno mostrato percentuali di risposta impressionanti in pazienti con neoplasie ematologiche recidivanti o refrattarie. Sebbene questi risultati sono estremamente incoraggianti, si è anche verificata una importante morbidità e occasionalmente mortalità dovute alla tossicità. Frequente è la necessità di trasferimento in ICU. Per tale motivo è necessario che vengano utilizzate in Centri selezionati”.  “Altro importante problema – ha aggiunto Fabbiano – è il costo, attualmente estremamente elevato e che non può, ovviamente, essere a carico delle strutture ospedaliere. Sono necessari finanziamenti ad hoc e dei DRG specifici”. La terapia con Chimeric Antigen Receptor T-Cells (CAR-T ) si sta imponendo come l’ultima frontiera dell’immunoterapia ed in particolare delle terapie cellulari. Nuove terapie, ma anche nuove sfide: questo tipo di trattamento risolutivo, in buona parte dei pazienti, richiede centri dotati di un apparato organizzativo adeguato, anche per la possibile comparsa di eventi avversi comunemente non riscontrabili con le terapie attualmente in uso, eventi come la sindrome da rilascio di citochine e problematiche di tipo neurologico. Non ultima per importanza la necessità di formulare nuovi sistemi di rimborso per remunerare il corretto valore di queste terapie. Questo importante traguardo scientifico, quindi, ha bisogno di un passo in avanti dei SSR per quanto riguarda governance e organizzazione delle sue strutture, al fine di garantire ai pazienti più fragili una così nuova ed importante arma per combattere il male che li affligge.

 

 

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