Benessere oculare: apri gli occhi contro le malattie oftalmiche

Il 26 Marzo è la 1° Giornata Nazionale dell’Oftalmologia Italiana per informare, sensibilizzare ma soprattutto per invitare a farsi visitare gli occhi in sicurezza contro la paura del contagio da Covid 19

L’epidemia da Coronavirus dopo oltre un anno tiene ancora tutto il mondo con il fiato sospeso. Sul Covid 19 sono state diffuse molte notizie false e si è registrato un brusco calo dei controlli alla vista per paura del contagio.  E’ solo recandosi dal medico oculista specialista, tuttavia, che è possibile diagnosticare la presenza di patologie invalidanti quali il Glaucoma, la Maculopatia, la Cataratta, ed altre malattie ereditarie.

 

 

 

 

 

Il medico oculista ha competenze specifiche dedicate anche nell’assistenza e cura delle malattie degli occhi dei bambini,  prescrivendo la correzione dei difetti visivi e la gestione e cura  dell’occhio pigro. Per questa ragione la Società Oftalmologica Italiana ha istituito la 1° Giornata Nazionale dell’Oftalmologia Italiana per informare, sensibilizzare ma soprattutto per invitare a farsi visitare gli occhi in sicurezza senza falsi timori per salvaguardare il bene prezioso della Vista. Il mese di Marzo si è peraltro aperto con un’altra iniziativa che ha portato il benessere oculare in primo piano. Dal 7 al 13 Marzo si è celebrata infatti la settimana mondiale del Glaucoma con un accorato invito alla prevenzione. Seconda malattia oculare più diffusa con circa 55 milioni di malati in tutto il mondo, il glaucoma viene definito il “ladro silenzioso della vista”: 1 persona su 2 non sa di averla. La diagnosi precoce resta l’arma migliore per combatterla. Addirittura, in Italia si stimano più di 4000 casi all’anno di cecità dovuti a tale patologia, con circa 550mila pazienti accertati e una percentuale del 2% della popolazione over 40 anni. I casi aumentano nella popolazione di età superiore a 70 anni, raggiungendo una percentuale del 10%.  La patologia risulta pressoché asintomatica fino agli stadi più avanzati, proprio per tale motivo si stima che un malato su due non sappia di averla. Visto che la prevenzione resta l’arma migliore per intervenire in tempo e attenuarne gli effetti, ogni anno la Settimana Mondiale del Glaucoma, quest’anno dal 7 al 13 marzo, diventa un’occasione importantissima per sensibilizzare sulla questione e invitare a fare controlli periodici.  «Con il termine Glaucoma si intende una patologia che colpisce il nervo ottico e genera danni irreversibili dapprima al campo visivo e poi alla vista. Si tratta di una condizione anomala in cui la parte liquida che viene prodotta giornalmente all’interno dell’occhio e che definisce il tono oculare, l’umor acqueo, è in quantità eccessiva o non viene bilanciata correttamente. Si tratta di un malfunzionamento del drenaggio del liquido che causa, di conseguenza, un aumento della pressione interna all’occhio. A lungo andare la pressione comprime le fibre nervose e danneggia la testa del nervo ottico, la papilla. Il deterioramento porta ad una compromissione permanente della vista» spiega il dottor Claudio Savaresi, Primario Unità Operativa Oftalmologia Policlinico San Marco – Zingonia (BG); Direttore C. B. V. Palazzo della Salute Istituto Clinico Sant’Ambrogio – Milano; Responsabile Scientifico VISTASystem Ophthalmology Research Center – Milano. Quali sono i sintomi a cui fare attenzione? «L’aumento della pressione, di per sé, non causa disturbi evidenti, essi si manifestano quando c’è un effettivo danno al nervo ottico, con una minore percezione dell’intensità dei colori e poi con la riduzione del campo visivo.  Essa, dapprima, riguarda le porzioni periferiche e man mano si espande, compromettendo anche la visione centrale» precisa il dottor Savaresi.  Tuttavia, una persona su due è ignara di essere affetta da glaucoma, tanto che la malattia si è aggiudicata il triste titolo di “ladro silenzioso della vista”. In molti casi, infatti, i sintomi compaiono solo in fasi successive e quando ormai ci sono danni permanenti. Ecco perché le visite periodiche e la prevenzione sono preziose alleate per curarsi in tempo. Non bisogna dimenticare, infatti, che se gli effetti della malattia sono irreversibili, una diagnosi precoce è in grado di scongiurare la perdita della vista.

 

 

Prevenire il disturbo o intervenire in maniera precoce è l’arma più efficace, ecco perché il consiglio è fissare un appuntamento dall’oculista almeno una volta ogni due anni, se non si hanno particolari problematiche. Superati i 45 anni, però, è consigliabile vedere lo specialista una volta all’anno, perché anche l’età può essere un fattore predisponente. Esistono anche altre caratteristiche a cui fare attenzione in merito a fattori di rischio. Ad esempio, se si hanno parenti affetti dal glaucoma o il diabete è bene avere un’attenzione in più. Altri fattori possono essere la miopia elevata o l’ipermetropia, a seconda dei casi. Bisogna fare attenzione anche in caso di traumi oculari pregressi. Purtroppo, con la pandemia le visite oculistiche hanno subito un drastico calo, perché considerate non urgenti e per la paura di contrarre il virus. Tuttavia, come ammonisce il dottor Savaresi «tempistiche come un anno possono essere cruciali per intervenire in maniera efficace. Il consiglio è farsi sempre controllare, senza timore, anche perché negli ambulatori, negli ospedali e nei singoli studi medici si prendono tutte le precauzioni necessarie per scongiurare il contagio. La Settimana Mondiale del Glaucoma e le numerose iniziative collegate e la Giornata Nazionale dell’Oftalmologia possono essere un’ottima spinta per effettuare controlli tempestivi e mirati»

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