Veicoli elettrici: una scelta di salute e per l’ambiente      Progetto Atlante: per una rete di ricarica ad alta velocità nei Paesi del sud Europa

Che le auto elettriche facciano bene alla salute ormai è un dato di fatto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Uno  studio del CNR spiega anche il perché. Quando si parla di auto elettriche, si sa che le emissioni allo scarico non esistono e uno studio curato dall’Istituto per l’Inquinamento Atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IIA) insieme a Motus-E, l’associazione per lo sviluppo della mobilità elettrica in Italia ha messo in relazione questo aspetto con la qualità dell’aria (e della vita) nelle nostre città.

Lo studio ha applicato modelli di flussi di traffico sulle strade italiane di auto full electric ed auto ibride e regimi metereologici – concentrandosi sulle città di Roma, Milano, Torino, Bologna, Palermo – per valutare le variazioni delle concentrazioni di inquinanti in funzione dell’aumento delle auto elettriche nel parco veicolare di alcune città italiane strategiche per il traffico.

Dai risultati ottenuti, è emerso che una percentuale crescente di veicoli elettrici avrà un ruolo rilevante nella riduzione delle concentrazioni degli inquinanti locali, in particolare del NO2 (bioassido di azoto) e delle PM10, con evidenti ricadute anche sulla salute della popolazione, ricordando che secondo gli ultimi dati dell’OMS l’inquinamento atmosferico costituisce la principale fonte di rischio ambientale per la salute della popolazione mondiale.

La vita non sarebbe possibile senza l’aria (un adulto ne respira dai 6 ai 9 litri al minuto) per questo è necessario fare tutto ciò che è in nostro potere per non inquinare, questo prezioso bene comune. Un Paese che sviluppi  progetti di mobilità sostenibile, si pone molteplici obiettivi che hanno a che fare sia con l’ecologia e l’ambiente, ma soprattutto con la qualità della vita delle persone. Si chiama “Atlante” il progetto internazionale che punta a creare una rete di ricarica ad alta potenza per auto elettriche nel sud dell’Europa. Gli operatori di sistemi di ricarica, dunque, al centro della scena per lanciare una rete di ricarica aperta a tutti e allo stesso tempo un network di ricarica rapida preferenziale per i clienti Stellantis, che prevede la realizzazione di circa 35 mila fast charging station in Portogallo, Spagna, Francia e Italia nei prossimi 10 anni. Il Progetto Atlante si inserisce nel contesto dell’adozione da parte della Commissione Europea, del pacchetto “Fit for 55” i cui obiettivi sono, tra gli altri, ottenere il 100% di auto a zero emissioni immatricolate a partire dal 2035 e installare punti di ricarica e rifornimento a intervalli regolari sulle principali autostrade: ogni 60 chilometri per la ricarica elettrica e ogni 150 chilometri per il rifornimento di idrogeno. Il progetto atlante partirà dal Piemonte e si amplierà nei Paesi del sud Europa. “Il progetto Atlante è la pietra miliare delle nostre ambizioni strategiche e testimonianza della trasformazione di NHOA: da puro player tecnologico a sviluppatore e operatore di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici che vanta un portafoglio di prodotti e tecnologie unico, verticalmente integrati dallo stoccaggio di energia alla mobilità elettrica” ha dichiarato Carlalberto Guglielminotti, Amministratore Delegato di NHOA e Executive Chairman di Free2Move eSolutions.Roberto di Stefano, Amministratore Delegato di Free2Move eSolutions ha commentato “Atlante sta aprendo una nuova era in cui la transizione energetica e la mobilità a zero emissioni diventeranno la normalità nella nostra vita, permettendo un pianeta migliore per le generazioni future”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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