Siemens Healthineers presenta al Congresso GISE il primo sistema robotico per le procedure endovascolari

 Corindus CorPath GRX assiste e protegge i cardiologi interventisti nell’esecuzione di
interventi coronarici percutanei complessi.
 A causa del camice piombato che sono tenuti a indossare per schermarsi dalle
radiazioni ionizzanti, gli operatori interventisti vanno spesso incontro a lesioni
ortopediche: uno su due ne ha sofferto almeno una volta.
 Le procedure mininvasive assistite dal sistema robotico riducono fino al 53% il tempo di
esecuzione dei trattamenti
 CorPath GRX offre maggiore precisione negli interventi a beneficio dell’operatore e del
paziente: aumentando la misurazione istantanea dell'anatomia, con accuratezza
submillimetrica, riduce gli errori di misurazione e la necessità di ulteriori stent
 Garantendo la separazione fisica tra il cardiologo interventista e il paziente, CorPath
GRX aiuta a ridurre il possibile contagio da COVID-19

 

 

 

 

 

 

 

È stato presentato  a Milano, in occasione del 42° Congresso Nazionale della Società
Italiana di Cardiologia Interventista (GISE), Corindus CorPath GRX, di Siemens Healthineers,
il primo e unico sistema robotico, approvato da FDA e marcato CE, per l’esecuzione di
interventi vascolari ed endovascolari, coronarici e periferici. A portare la sua testimonianza
sui vantaggi di Corindus CorPath GRX, con una demo live, il profesor Dariusz Dudek,
Presidente della European Association of Percutaneous Cardiovascular Interventions of the
European Society of Cardiology.
Tramite imaging integrato, il robot aiuta i cardiologi a controllare in modo più preciso
cateteri, impianti a palloncino o stent. In più, consentendo agli operatori di lavorare in una
postazione schermata dalle radiazioni, e grazie alla possibilità di eseguire movimenti
automatizzati e misurazioni anatomiche più accurate, CorPath GRX contribuisce a
migliorare il livello di sicurezza e affidabilità di queste procedure.

Per l’esposizione continua a radiazioni ionizzanti, il laboratorio di cateterismo è, infatti, un
luogo di lavoro potenzialmente pericoloso. Indossare pesanti protezioni di piombo richiede
uno sforzo fisico: un operatore interventista su due ha sofferto almeno una volta di lesioni
ortopediche, uno su dieci ha avuto un periodo di assenza per motivi di salute 1 . Inoltre, come
è ben noto, vari tipi di tumore sono associati all'esposizione alle radiazioni. Con interventi
sempre più lunghi e complessi, tali rischi sono destinati ad aumentare. Riducendola del
95% 2 , CorPath GRX elimina virtualmente l'esposizione alle radiazioni ionizzanti degli
operatori sanitari, che non devono lavorare direttamente al tavolo angiografico, come è
pratica comune, ma possono coordinare la procedura con un modulo di controllo separato.
Gli operatori sono sottoposti a minori sforzi fisici e a un rischio inferiore di interruzione
dell'attività lavorativa.

Gli interventisti, inoltre, si trovano spesso ad affrontare anatomie “difficili” e lesioni
complesse che implicano procedure più lunghe e una maggiore esposizione alle radiazioni.
Replicando le tecniche manuali di cardiologi altamente qualificati, il sistema robotico
Corindus CorPath GRX permette di standardizzare le procedure e di ridurre del 53% il
tempo di inserimento di guide e cateteri 3 , consentendo così una maggiore sicurezza.

CorPath GRX offre agli operatori un supporto prezioso anche sul fronte della precisione
degli interventi. Due terzi delle lesioni stimate visivamente comportano una scelta
inappropriata della lunghezza dello stent 4 , con conseguente impatto negativo sui risultati. I
pazienti hanno poi più del doppio delle probabilità di richiedere una rivascolarizzazione dei
vasi target entro un anno dall’intervento e tre volte più probabilità di infarto del miocardio
entro tre anni 5 . CorPath GRX permette una misurazione istantanea dell'anatomia, con
accuratezza submillimetrica, e un posizionamento degli stent con movimenti del dispositivo
inferiori a 1 millimetro. Questo può ridurre gli errori di misurazione e la necessità di
ulteriori stent.

Non ultimo, considerando l’attuale situazione pandemica, il sistema robotizzato,
garantendo una separazione fisica tra il cardiologo interventista e il paziente, aiuta a ridurre
il possibile contagio da COVID 19.
“Corindus CorPath GRX è una delle ultime soluzioni tecnologiche innovative che abbiamo
lanciato sul mercato, pensata con l’obiettivo di aiutare, da un lato, gli operatori sanitari, in

termini di sicurezza, efficacia ed efficienza del loro lavoro, dall’altro lato, i pazienti che
vengono esposti a un minor rischio di complicanze post-opetatorie”, afferma Stefano
Boriotti, Portfolio Solutions Manager Interventional Cardiology and Radiology di Siemens
Healthineers. “Protezione, precisione, standardizzazione e accessibilità sono i quattro
pilastri su cui si fonda il commitment di Siemens Healthineers nell’innovazione clinica
d’avanguardia al servizio della moderna cardiologia interventistica”.

Il sistema robotico Corindus CorPath GRX si compone dei seguenti elementi:
1. Braccio robotico per la gestione delle guide, dei cateteri e dei devices interventistici
(indipendentemente dal loro brand) collocato in sala angiografica ed agganciato
alle guide di ancoraggio sul tavolo operatorio. La movimentazione dei materiali
avviene con precisione sub-millimetrica tipica di un robot.
2. Unità di controllo ubicata in sala comandi. È dotata di 3 joystick, un tasto e diversi
pulsanti ricavati sullo schermo touch. Questa costituisce l’interfaccia tra operatore
e robot.
3. Monitor ad alta risoluzione (4K) installato di fronte all’unità di controllo. Permette
la visualizzazione di tutte le immagini prodotto dall’angiografo e di tutti i segnali
video che produce la sala angiografica.
4. Cassetta monouso sterile. Si tratta dell’interfaccia tra il braccio robotico e il
paziente, dove vengono alloggiati e caricati di volta in volta i devices (guide, palloni,
stent) e contenente i meccanismi che permettono la loro presa e controllo. La
cassetta viene fornita sterile e monouso dedicata al singolo paziente da trattare.

1 Lloyd W. Klein et al., Occupational health hazards of interventional cardiologists in the current decade:
Results of the 2014 SCAI membership survey, Catheter Cardiovasc Interv. 2015
2 Weisz G, et al. Safety and Feasibility of Robotic Percutaneous Coronary Intervention: PRECISE Study. J
American College of Cardiol, 2013
3 Madder R, et al. 2017. Disclaimers: Compared to robotic wiring without automation, preclinical study data
may not be predictive of clinical results
4 Campbell PT, et al. The Impact of Precise Robotic Lesion Length Measurement on Stent Length Selection:
Ramification for stent savings. Cardiovasc Revasc Med. 2015
5 Costa M A, Impact of stent deployment procedural factors on long-term effectiveness and safety of sirolimus-
eluting stents (final results of the multicenter prospective STLLR trial), *American Journal of Cardiology 2008

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