CENTRO PER IL PIEDE DIABETICO: AL POLICLINICO ABANO TERME PRESTATE CURE A 15 MILA PAZIENTI

Si è svolto stamattina, in occasione della Diabetic Foot Awareness Week, l’incontro di presentazione del reparto, aperto nel 2003 e diventato un punto di riferimento regionale e nazionale

Dalla sua apertura, nel 2003, il Centro
per il Piede Diabetico del Policlinico Abano Terme si è preso cura di 15 mila
pazienti. Il reparto, dotato di posti letto dedicati, eroga oltre 10 mila prestazioni
l’anno tra visite e medicazioni ed effettua una media di 800 ricoveri. Sono questi
alcuni dei dati evidenziati oggi durante la conferenza stampa svoltasi nella struttura
sanitaria veneta in occasione della Diabetic Foot Awareness Week, promossa da D-
Foot International (www.d-foot.org) per sensibilizzare la popolazione sull'offerta di
servizi disponibili per la cura di questa complicanza della malattia diabetica. La
significativa casistica, la presa in carico caratterizzata da un approccio
multidisciplinare e la una corposa produzione di letteratura medico-scientifica
hanno reso questo centro, nel tempo, un punto di riferimento regionale e nazionale.
Il bilancio dell’attività è stato presentato da Antonio Petruzzi, amministratore
delegato del Policlinico Abano Terme, e da Enrico Brocco, direttore del Centro per il
Piede Diabetico. All’incontro sono intervenuti anche Manuela Bertaggia,
coordinatrice delle associazioni di pazienti diabetici del Veneto e vicepresidente
della FAND – Associazione Italiana Diabetici, Maria Marangon, presidente
dell’Associazione Diabetici di Chioggia, e Federico Barbierato, sindaco di Abano
Terme.
“Il nostro Centro – ha sottolineato Antonio Petruzzi, amministratore delegato del
Policlinico – offre un percorso di cure completo e una presa in carico
multidisciplinare per il paziente affetto da piede diabetico in grado di trattare i casi
più complessi, tanto che da anni rappresenta un punto di riferimento a livello
regionale e nazionale. Vanta un’attività che ha consentito di pubblicare studi e
articoli sulle più prestigiose riviste scientifiche nazionali e internazionali. Il Centro,
inoltre, non ha mai smesso di lavorare neanche nel periodo più difficile della
pandemia seguendo i pazienti e offrendo loro senza interruzione tutto il nostro
know-how clinico, tecnologico e assistenziale”.
Il Centro nel dettaglio
Il reparto della struttura sanitaria di piazza Cristoforo Colombo è situato al piano
terra e occupa l’intera area Blu, con ingresso dal varco 3, in modo da poter
assicurare ai pazienti, spesso costretti in sedia a rotelle o in barella, un accesso senza

ostacoli. Il Centro è dotato di ambulatori e di una sala operatoria. Inoltre, la sezione
di Radiologia Interventistica dispone di due sale angiografiche dove vengono
eseguite le rivascolarizzazioni endovascolari. Una delle due sale è ibrida, adatta cioè
alle rivascolarizzazioni contemporanee chirurgica ed endovascolare qualora siano
necessarie. La dotazione strumentale diagnostica, inoltre, è costituita da un
ecografo con sonde vascolari e da due ossimetri transcutanei per misurare la
saturazione di ossigeno a livello del piede.
Infine, l'équipe dell’unità operativa è costituita da 6 medici, 2 podologi, 2
responsabili infermieristici e gruppi infermieristici dedicati sia al reparto degenze
che all'ambulatorio. Vi lavorano, in particolare, medici diabetologi o internisti con
abilità chirurgiche, radiologi interventisti, ortopedici, podologi, infermieri e tecnici
ortopedici. Il centro si avvale anche della consulenza di specialisti chirurghi vascolari,
radiologi, infettivologi e nefrologi.
“Quello del Policlinico Abano è un servizio di eccellenza del nostro territorio – ha
dichiarato Federico Barbierato, sindaco di Abano Terme -, che evidenzia, numeri alla
mano, l’impegno del Policlinico e dei suoi operatori per offrire le migliori cure alle
persone affette da piede diabetico. E’ importante metterne in evidenza l’attività e
creare sinergie con le istituzioni e le associazioni di riferimento. Un modo, questo,
per orientare al meglio chi ne ha bisogno e i care-giver e dare risposte in termini di
salute e presa in carico ai più alti livelli”.
La patologia
Il diabete è una delle malattie croniche più diffuse nei paesi industrializzati e può
causare neuropatia periferica, con perdita di sensibilità al dolore e al calore, e
complicanze vascolari agli arti inferiori (arteriopatia diabetica) che, se non curate
adeguatamente, nel 15% dei pazienti possono dare origine a ulcere e lesioni della
cute a rischio d’infezione. Il paziente deve dunque essere preso in carico
precocemente, fin dall’esordio dei primi problemi, in quanto nei casi più gravi si può
arrivare anche all’amputazione del piede e della gamba.
“Alla base della patologia – spiega il dottor Brocco – vi è la neuropatia sensitivo-
motoria che causa insensibilità della cute dei piedi, alterando così i meccanismi di
difesa contro i traumi, e atrofia dei muscoli con il risultato di modificare la forma dei
piedi, creando aree di conflitto con il suolo e con le calzature”. Su tali aree
solitamente si sviluppano ipercheratosi, che sono meccanismi cutanei di difesa, che,
se non vengono rimosse, portano alla lesione della cute.
“L'eventuale presenza di ischemia critica – aggiunge lo specialista -, cioè di una
riduzione di afflusso sanguigno causata dall'occlusione di un'arteria, impedisce una
rapida guarigione e favorisce l'insorgenza di infezioni. In tal modo, da una lesione si
rischia frequentemente di passare alla gangrena, ovvero una necrosi dei tessuti, con
conseguenza gravi per il piede e talora per il paziente. Negli anni abbiamo trattato

più di 15mila soggetti diabetici e l'analisi degli indicatori di risultato evidenzia che
l’arto è stato salvato nel 95% dei casi, una percentuale che ci pone tra i primi centri
in Italia”. Da ricordare, inoltre, che nei pazienti amputati, l’aspettativa di vita non
supera i 5 anni.
Il fattore “tempo”
Per prevenire le conseguenze più invalidanti, è fondamentale poter valutare le
lesioni nella loro fase precoce, in modo da mettere in atto il prima possibile gli
interventi di correzione dei fattori di rischio.
La prevenzione primaria mira a rimuovere quelle che sono le condizioni pre-
ulcerative prima che si formino lesioni o una volta che, curata una lesione, il
paziente torni a deambulare. Ciò avviene nell'Ambulatorio di Podologia in cui
vengono ispezionati i piedi, identificate e rimosse ipercheratosi o patologie ungueali,
valutata la circolazione mediante esame obiettivo e tecniche strumentali.
“Qualora, invece, il paziente giunga alla nostra attenzione con una lesione o uno
stato di patologia più avanzato già in atto – spiega il direttore del Centro -, si agisce
procedendo alla diagnosi, all'identificazione delle condizioni patologiche in atto, ad
esempio ischemia o infezione, intervenendo con la necessaria sollecitudine se non
con urgenza già in ambulatorio con piccoli interventi di drenaggio delle infezioni, in
attesa di poter ricoverare il paziente”.
Il ricovero
Nei casi più complessi è necessario il ricovero. Il Centro del Policlinico Abano Terme
dispone di posti letto dedicati, che sono in totale 20. Una volta ricoverato, il
paziente, a seconda delle necessità, viene sottoposto a trattamenti vascolari,
chirurgici o farmacologici.
Si procede, infatti, con la rivascolarizzazione dell'arto malato qualora venga
diagnosticata una situazione di stenosi o occlusione delle arterie. “Il radiologo
interventista, mediante l'uso di particolari strumenti endovascolari, agisce
all'interno delle arterie, le ripulisce e ripristina il lume arterioso. E' importante
sottolineare che oggigiorno si può, grazie alla disponibilità di strumentazioni
all’avanguardia, e si deve cercare di arrivare a riaprire i vasi arteriosi fino al piede”,
spiega il dottor Brocco.
La chirurgia si utilizza sia in caso di infezione – si suole dire "il bisturi è il miglior
antibiotico" -, quando vi sono lesioni, quando è coinvolto l'osso sottostante, se vi
sono deformità del piede e nelle fasi post-acute (chirurgia ricostruttiva).
Sia in fase acuta che in fase di prevenzione primaria e secondaria risulta
fondamentale lo scarico delle lesioni, delle sedi di intervento o delle pressioni
plantari. Ciò si può ottenere mediante tutori, calzature da medicazione, plantari da
fase acuta o calzature predisposte o su misura con ortesi plantari su calco e la
collaborazione stretta con il tecnico ortopedico risulta necessaria.

L'accesso al Centro
Il paziente può essere inviato dal diabetologo di fiducia o dal Medico di Medicina
Generale o può prenotare tramite Cup. Il paziente, in caso di problemi all’arto, può
fare un accesso diretto al Pronto Soccorso grazie a un Fast Track diagnostico-
terapeutico che prevede la presa in carico diretta da parte dell’Ambulatorio e
l’esecuzione di tutti i controlli del caso oltre che di un eventuale ricover

NELLA FOTO

da sx, Maria Marangon, Manuela Bertaggia, Enrico Brocco, Antonio Petruzzi e Federico Barbierato.

LO STAFF

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