LINFEDEMA DEL BRACCIO, COLPISCE UNA DONNA SU 4 DOPO MASTECTOMIA

UN GONFIORE DEL BRACCIO o del seno dopo un intervento di chirurgia oncologica della mammella è una condizione che interessa una donna operata su 4. . Una condizione sotto i riflettori degli angiologi SIAPAV al congresso da poco concluso a Cagliari è proprio il linfedema, che interessa i vasi linfatici e conta 40000 nuovi casi l’anno.  L’autostrada costituita dai vasi linfatici drena il 10% delle sostanze circolanti per poi scaricarle nelle vene succlavie.  Il loro malfunzionamento si manifesta con gonfiore e stasi della linfa, ricca di proteine e causa di edema di elevata consistenza e difficile riduzione, agli arti superiori e inferiori, raramente in altri distretti.  Il linfedema può essere costituzionale ma frequentemente è secondario ad interventi di chirurgia oncologica, ginecologica ed urologica. E’ ben noto il linfedema post-mastectomia che può interessare una donna su quattro con sintomi quali gonfiore, senso di pesantezza, limitazione nei movimenti, subito ma anche dopo alcuni anni dall’intervento. Un programma di Terapia Fisica Complessa consistente in linfodrenaggio, bendaggi  e tutori elastici, terapie mediche e chirurgiche possono favorire il miglioramento del problema purché il paziente sia consapevole della cronicità e seguito con costanza: sembra infatti che proprio questa malattia sia una delle principali cause di ‘nomadismo’ medico, ossia la ricerca di più consulti alla ricerca di una soluzione al problema.

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