STIMOLARE LA MENTE E COLTIVARE RELAZIONI: QUESTO È IL VERO ELISIR DI LUNGA VITA

Si è svolto a Monza, organizzato da Synlab CAM Monza, un incontro gratuito aperto al pubblico per indagare le peculiarità del “nuovo anziano” di oggi

 

 

A decretare il successo del convegno “Il nuovo anziano: ancora giovani a 75 anni?”, tenutosi lunedì sera presso Synlab CAM Monza, è stato senza alcun dubbio il pubblico: quasi 150 persone, attente e concentrate per tutta la durata dell’incontro, entusiaste nella fase del dibattito ed estremamente interessate al confronto diretto con i relatori. Con un Auditorium che ha registrato letteralmente il “tutto esaurito”, la realtà monzese ha dimostrato quanto l’invecchiamento attivo sia una tematica di forte appeal sul territorio.

Avviata con i saluti di Alberto AngeliniDirettore Sanitario Polidiagnostico Synlab CAM Monza e moderata da Maurizio G. BiraghiSpecialista in Oncologia e Coordinatore Progetti Scientifici Synlab Lombardia, Synlab CAM Monza insieme a Paolo MazzolaSpecialista in Geriatria e Ricercatore presso l’Università degli Studi Milano Bicocca, la serata di approfondimento ha cercato di rispondere alla domanda “Come aggiungere vita a quei 3650 giorni che sono stati aggiunti alla nostra vita?”. È, infatti, ormai “provato” che si diventa anziani a 75 anni e non più a 65, come dichiarato durante l’ultimo congresso nazionale di Geriatria e Gerontologia e come anche sottolineato nel corso della storia. Michele RivaRicercatore in Storia della Medicina presso l’Università degli Studi Milano Bicocca, durante il convegno ha dimostrato come già il nostro Dante, all’interno del Convivio, classificò la vecchiaia (“senio”) con l’età che inizia dopo i 70 anni.

 

Una prima risposta al quesito relativo alla qualità di vita del “nuovo anziano” è arrivata da Angelo BianchettiSpecialista in Geriatria e Neurologia, Responsabile Dipartimento Medicina e Riabilitazione Istituto Clinico S.Anna, Brescia; Segretario Scientifico Associazione Italiana di Psicogeriatria, che, nel corso del suo intervento, ha sottolineato più volte quanto “sia fondamentale non solo prestare attenzione alla cura delle malattie e dei disagi che possono presentarsi con l’avanzare dell’età, ma, altrettanto importante, è preservare la nostra salute mantenendo uno stile di vita corretto e una buona salute mentale e psicologica, seguendo una sana alimentazione e prestando massima attenzione alla vulnerabilità sociale”. Perché, se è vero che il degrado psico-fisico si previene con le giuste cure mediche, non vi è medicina più efficace delle relazioni amicali e famigliari e della continua stimolazione della mente

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