Le Radici del Nuovo in un viaggio nella cultura digitale. La cultura digitale dagli anni ‘60 a oggi al MEET Digital Culture Center di Milano

di Francesco Franza

 

 

 

Non è la solita mostra tradizionale,
ma svela il nuovo dell’arte, il capitolo dell’arte digitale, o
meglio un percorso a tappe pensato per individuare i
momenti salienti dello sviluppo dell’arte e cultura digitale
dagli anni Sessanta a oggi. Ecco in cosa consiste
l’esposizione Le Radici del Nuovo. Un viaggio nella
cultura digitale, il progetto espositivo a cura di Maria
Grazia Mattei che per più di un anno si articolerà negli
spazi del MEET Digital Culture Center (MEET Digital
Culture Center Viale Vittorio Veneto 2 – 20124
Milano) il centro internazionale per l’Arte e la Cultura
Digitale nato a Milano con il supporto di Fondazione
Cariplo.

Tre i momenti significativi di questo racconto: il primo,
curato da Maria Grazia Mattei, è dedicato alla storia
dell’arte e cultura digitale, attraverso la collezione
di manifesti, video storici e oggetti iconici dell’Archivio
del MEET (dal 4 novembre 2021); il secondo, realizzato
dalla Mattei in collaborazione con il comitato curatoriale
composto da Aldo Colonetti, Derrick de Kerckhove,
Emanuele Quinz e Italo Rota presenta la scena dell’arte

digitale in Italia dagli anni Sessanta (dalla primavera
2022) ed è accompagnato da una pubblicazione sul tema;
il terzo conclude questo percorso focalizzandosi
sulla scena internazionale e le tendenze che stanno
delineando il futuro (dall’inizio del 2023).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Come un giovane arbusto che nasconde sotto il terreno
radici salde ed estese”: così Maria Grazia
Mattei presenta Le Radici del Nuovo. Un viaggio nella
cultura digitale nella  serie di podcast  che accompagna il
visitatore in questo viaggio nel tempo.

La storia dell’arte e della cultura digitale è un passato
lontano e vicino, che può raccontarci qualcosa sul nostro
futuro. Le Radici del Nuovo ripercorre tappe fondamentali
come l’opera di pionieri statunitensi degli anni Sessanta e le
avanguardie italiane della prima metà degli anni Ottanta
attraverso immagini e video di mostre, rassegne e
appuntamenti chiave della scena italiana e
internazionale. Visitando ed esplorando i tre piani del
MEET sarà possibile immergersi in una passeggiata fra
protagonisti e movimenti artistici che, a partire dal secolo
scorso e fino a oggi, hanno avviato il processo di ricerca e
sperimentazione espressiva scatenato dall’avvento del
digitale in Italia e nel mondo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In questa prima tappa, grazie ai materiali provenienti
dall’Archivio del MEET – manifesti, oggetti e video
selezionati dalle oltre 4.000 ore di materiali audiovisivi
digitalizzati –si partirà con i pionieri statunitensi degli
anni Sessanta per procedere poi con le avanguardie

italiane che nella prima metà degli anni Ottanta hanno
portato il loro contributo anche all’estero, a cominciare
dalla prima grande mostra su questa tematica inaugurata in
Italia nel 1984 a Pavia, Arte e Nuove Tecnologie, a cura
di Giulio Carlo Argan e la sua Scuola.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In questo percorso ampio spazio è stato dedicato
a Siggraph, la conferenza annuale dedicata alla grafica
computerizzata nata nel 1974 in Nord America, così come
a Oltre il villaggio globale, la rassegna del 1995 tenutasi
alla Triennale di Milano per “valutare l’incidenza delle
nuove tecnologie sulla vita culturale”.

Il viaggio prosegue fra i materiali dedicati alle personali di
pionieri come Yoichiro Kawaguchi e Studio Azzurro,
al cinema di Pixar di John Lasseter, al Virtual
Set allestito alla Biennale di Venezia nel 1996 e alla
serata Meet the Media Guru con Francis Ford Coppola
del 2015.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Si indaga inoltre il rapporto della tecnologia con il teatro,
la storia della realtà virtuale, gli effetti speciali nel
cinema, l’arte digitale nella cultura orientale e si
incontreranno una serie di oggetti iconici che hanno
scandito il tempo dell’evoluzione digitale della nostra
società, come il dataglove, un dispositivo a forma di guanto
lanciato nell’84 da Mattel che permetteva di interagire nei
mondi paralleli dei videogiochi con la propria mano, e
il tamagotchi, animaletto virtuale da accudire basato
sull’intelligenza artificiale che portava allo sviluppo di una
relazione affettiva con la tecnologia.

MEET ( www.meetcenter.it ) è il centro internazionale per l’arte e la cultura digitale di Milano. Nato
con il supporto di Fondazione Cariplo, vuole contribuire a colmare il divario digitale italiano nella
convinzione che l’innovazione sia un fatto culturale, prima ancora che tecnologico. Oltre al ciclo di
incontri Meet the Media Guru con i protagonisti dell’innovazione mondiale, MEET promuove
programmi di cross-fertilizzazione fra creativi digitali ed imprese, azioni e percorsi dedicati
all’innovazione per la cultura, progetti espositivi ed allestimenti site-specific per istituzioni italiane
ed internazionali. Uno spazio di 1500mq che Carlo Ratti Associati ha reinterpretato a partire dal
concept del centro di cultura digitale lavorando sull'idea di fluidità, interconnessione e
partecipazione. Lo spazio accoglie al suo interno anche la Cineteca di Milano, che firma un
palinsesto autonomo di rassegne e proiezioni dedicate al cinema contemporaneo internazionale.
Main partner di MEET è Intesa Sanpaolo. Sono partner del centro di cultura digitale Artemide,
Mediatrade, Peugeot e George Brown College di Toronto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *