Beckman Coulter ottiene il marchio CE per l’applicazione MDW-SARS CoV-2: un aiuto per diagnosticare i pazienti a rischio COVID-19 in Pronto Soccorso

  • Due studi italiani svolti presso USL di Modena ed Ospedale San Donato di Arezzo hanno
    evidenziato come l’MDW sia significativamente più alto nei pazienti affetti da COVID-19 rispetto ai
    pazienti non affetti
  • lo studio eseguito a Modena ha dimostrato, per la prima volta, come il valore dell’MDW, in
    pazienti COVID-19 seguiti durante il ricovero in reparti di terapia intensiva e subintensiva, sia
    correlato significativamente con la gravità e l’andamento clinico della malattia

Beckman Coulter ha annunciato che l’applicazione MDW-SARS CoV-2
ha ottenuto il marchio CE per l’utilizzo dell’MDW come supporto per la diagnosi in pronto soccorso
dei pazienti adulti a rischio di SARS-CoV-2.
L’MDW (ampiezza della distribuzione dei monociti) è una misura della variabilità morfologica dei
monociti aumentata in risposta a infezioni batteriche, virali o fungine. L’MDW è un parametro
diagnostico in vitro riportato automaticamente come parte dell’emocromo completo con conta
differenziale ed è richiesto frequentemente al pronto soccorso. L’MDW è l’unico biomarcatore
ematologico brevettato e regolarmente autorizzato, esclusivo degli analizzatori Beckman Coulter,
che aiuta a identificare il rischio di infezioni gravi e sepsi nei pazienti adulti in Pronto Soccorso.
Tommaso Trenti, Direttore del Dipartimento di Medicina di Laboratorio della USL di Modena
e ricercatore dello studio pubblicato su Nature spiega come: “Quando c’è uno stimolo prodotto
dell’attivazione del sistema immunitario, come nel caso di infezioni sia batteriche che virali, si
modifica la morfologia dei monociti. Con le nuove apparecchiature DxH 900 per l’analisi
dell’emocromo siamo in grado di misurare in laboratorio l’entità di queste alterazioni cellulari. Sono
molto lieto che il nostro centro abbia contribuito a confermare il ruolo di questo nuovo test oggi
anche marcato CE IVD quindi refertabile su pazienti COVID-19”.
L’MDW-SARS CoV-2 è un test ad alta sensibilità (87%) e con elevato NPV (96%). Permette ai
medici di effettuare valutazioni del rischio di COVID-19 più accurate per i pazienti i cui dati RT-
PCR non sono disponibili o contraddicono la presentazione clinica, consentendo così di prendere
decisioni migliori riguardanti il trattamento del paziente in Pronto Soccorso.
“Già un anno fa ritenevamo i risultati dell’MDW un parametro utile per i pazienti affetti da COVID-
19, anche per la velocità e la facilità con cui potevano essere ottenuti”, ha affermato il dott.
Agostino Ognibene, Direttore del Dipartimento Medicina di Laboratorio e Trasfusionale
presso l’Ospedale San Donato di Arezzo e ricercatore principale dello studio pubblicato su
Clinica Chimica Acta. ” La popolazione monocitaria nel COVID-19 è il primo elemento ad essere
coinvolto nella risposta immunitaria. Questa risposta è alla base dei cambiamenti morfologici dei
monociti che si riflettono in una alterazione del parametro MDW, ottenibile con un semplice
emocromo. Le nostre iniziali considerazioni sul test MDW ci inducevano già un anno fa a ritenerlo

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un parametro utile per i pazienti COVID-19, grazie anche alla sua rapidità e facilità di ottenimento.
L’aggressività del virus infettante e lo stato reattivo del paziente sono risultati collegati al parametro
MDW che si può così inserire nella valutazione clinica del paziente. La convalida del test, grazie
alla marcatura CE IVD, è un notevole passo in avanti a conferma dei risultati dello studio eseguito
nel nostro centro, che aveva mostrato il ruolo di questo test come marcatore prognostico e indice
dell’efficacia della terapia, nel contesto di una strategia integrata con altri test di laboratorio.
Diversi studi europei di rilievo hanno riportato un aumento dell’MDW nei pazienti affetti da COVID-

  1. [1][2] Questi studi hanno evidenziato come l’MDW sia significativamente più alto nei pazienti affetti
    da COVID-19 rispetto ai pazienti non affetti, [3] suggerendo pertanto che una misurazione iniziale
    dell’MDW in attesa dei risultati del test molecolare per la SARS-CoV-2 potrebbe consentire rapide
    diagnosi differenziali in situazioni di emergenza. [4] Queste osservazioni sono coerenti con le
    conoscenze attuali del COVID-19: una malattia multiorgano causata da una maggiore risposta
    nelle citochine pro-infiammatorie circolanti attraverso l’attività di monociti morfologicamente
    differenziati. [5]
    I test e lo screening per il nuovo biomarcatore ematologico MDW è disponibile su entrambi gli
    analizzatori ematologici DxH 900 e DxH 690T di Beckman Coulter come parte di un CBC-Diff. Per
    ulteriori informazioni sull’MDW e sull’ampia offerta di soluzioni per la diagnosi e la gestione di
    Beckman Coulter: http://www.beckmancoulter.com/mdw.

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Cos’è l’MDW
Il biomarcatore dell’ ampiezza di distribuzione dei monociti (MDW) di Beckman Coulter è una misura
quantitativa della variabilità nella morfologia dei monociti. Di recente, l’MDW è stato regolarmente autorizzato
come supporto all’identificazione precoce di infezioni gravi e sepsi ed è disponibile oggi con i risultati del
CBC-Diff all’inizio del triage dei pazienti adulti. Nel 2020, l’azienda ha ricevuto un finanziamento governativo
per sviluppare un algoritmo di apprendimento automatico per aiutare a prevedere e rilevare con precisione la
sepsi nei pazienti affetti da COVID-19, sfruttando il test MDW. Beckman Coulter ha anche ricevuto
recentemente un ulteriore milione di dollari come parte di un contratto da 6,5 milioni di dollari per studiare e
convalidare i parametri “per uso esclusivo di ricerca” disponibili sugli analizzatori ematologici DxH 900 e DxH
690T di Beckman Coulter per il rilevamento delle caratteristiche della sepsi.

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