“MEMORY AND THE CITY”: IL VOLUME CHE ILLUSTRA LA RICERCA DI POLITECNICO DI TORINO ED EPFL DI LOSANNA VINCE IL KOOS BOSMA PRIZE PER LA PLANNING HISTORY INNOVATION

Il premio viene assegnato dalla International Planning History Society ogni due anni alla ricerca di storia dell’urbanistica ritenuta maggiormente innovativa

Il volume “Porter le temps. Mémoires urbaines d’un site horloger”curato dal professor Filippo De Pieri del Politecnico di Torino e da Florence Graezer Bideau della École polytechnique fédérale de Lausanne EPFL e pubblicato a Ginevra presso la casa editrice MētisPresses, è stato premiato dalla International Planning History Society (IPHS) con il “Koos Bosma Prize in Planning History Innovation” in occasione della conferenza biennale dell’associazione che si è svolta a Delft.

La pubblicazione premiata è l’esito di un progetto di ricerca, intitolato “Memory and the City”, finanziato dalla Compagnia di San Paolo nell’ambito dell’edizione 2016 del Bando per l’internazionalizzazione della ricerca del Politecnico di Torino e sviluppato congiuntamente da Politecnico ed EPFL. Il finanziamento ha reso possibile la mobilità di otto tra docenti e dottorandi e dottorande delle due istituzioni per realizzare seminari teorici ed un lavoro comune di ricerca sul campo.

La ricerca muove dalla constatazione che la dimensione della memoria è oggi una componente ineludibile dei dibattiti sulle città e si interroga su come stanno cambiando i ruoli dello storico, dello scienziato sociale, del progettista in un tempo in cui la reinvenzione e la condivisione di immagini del passato costituiscono un elemento di legittimazione essenziale per ogni progetto architettonico e urbanistico. Il volume sviluppa questi differenti approcci a partire dall’osservazione di un caso studio, il sito UNESCO di recente istituzione che unisce due città svizzere tradizionalmente caratterizzate dalla produzione di orologi, Le Locle e La Chaux-de-Fonds, sotto l’etichetta di “watchmaking town planning”.

La giuria del premio ha apprezzato il valore di un lavoro “tanto penetrante quanto capace di porre nuove sfide” e ha sottolineato nelle proprie motivazioni che “la ricerca incorpora in modo creativo una metodologia innovativa che combina la ricerca documentaria con il lavoro sul campo. Il risultato è la proposta di un nuovo tipo di storia, dove la narrazione è al tempo stesso descrittiva e inventiva, capace di generare nuove identità attraverso la moltiplicazione delle fonti”.

Il Professor De Pieri ha dichiarato: “il riconoscimento premia il carattere di un lavoro che è stato fortemente collettivo nella sua impostazione come nel suo svolgimento e conferma il successo di una strategia di sostegno alla ricerca capace di favorire la costruzione di gruppi transnazionali e multidisciplinari, valorizzando tra l’altro il potenziale di internazionalizzazione presente nei dottorati dell’Ateneo”.

Il libro è pubblicato in una duplice edizione,  stampa e open access scaricabile gratuitamente.

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