Sinergia internazionale della ricerca per la tutela della salute globale

Conclusa a Catania l’International One-Health Conference 2022

Nei giorni scorsi a Catania si è tenuta l’International One-Health Conference 2022. L’evento di respiro internazionale, ideato e coordinato dalla professoressa Margherita Ferrante, docente dell’Università di Catania, Full Professor Responsible for Enviromental and Food Hygiene Laboratories (LIAA), ha focalizzato l’attenzione sull’importanza degli ecosistemi per la salute globale. Durante i setting scientifici sono stati analizzati i fenomeni responsabili di mutazioni genetiche e cancerogene provocati da interventi devastanti dell’uomo sul pianeta ed è emerso ancora una volta come l’inquinamento minacci l’equilibrio nel rapporto tra gli esseri viventi e ciò che li circonda. Le evidence scientifiche avocano la necessità di azioni urgenti sinergiche tra professionisti e comunità che puntino alla sensibilizzazione globale in un’ottica di salute mondiale.
Un congresso di alto valore scientifico che ha esaltato le professionalità di ricercatori impegnati sul tema della salute umana e ambientale.
Ferrante, già insignita del Premio nazionale per l’Ambiente “G. Merli”, da sempre dedica una costante attività di ricerca nel campo della Protezione ambientale e anche stavolta ha consentito di realizzare un encomiabile contributo internazionale sul tema. L’obiettivo della conferenza internazionale è stato quello di stimolare dialoghi tra ambiti multidisciplinari di ricerca e campi di azione molteplici volti nell’univoca direzione di migliorare l’intervento sistemico della gestione delle risorse urbane e naturali per rafforzare e difendere la salute planetaria. Con il termine “One Health” s’intende, infatti, un approccio sistemico alla gestione dei sistemi sanitari e delle risorse affinché “la salute dell’uomo resti intimamente connessa a quella degli altri esseri viventi e degli ecosistemi”.
La due giorni ha visto la collaborazione di Movimento Azzurro e Plastic Free ed è stata inaugurata da un’azione concreta di pulizia del litorale catanese, anche oggetto di monitoraggio da parte dei ricercatori del LIAA dell’Università di Catania, diretto appunto dalla prof.ssa  Ferrante.Uno scenario strategico, dunque, che ha visto la partecipazione di massimi esperti sul campo, caratterizzato dall’impegno della ricerca per studiare soluzioni volte ad affrontare le grandi sfide del pianeta a tutela della Salute. D’altronde la sua ideatrice Margherita Ferrante era gia’ stata insignita anche del premio “International Conference 2021 Urban Resilience and One Health – Strategies for a post-pandemic vision for cities”: un riconoscimento conferito alla docente dell’ateneo catanese proprio per il “ruolo meritorio nello sviluppo delle conoscenze sulle strategie per una visione post-pandemia per le città e per le sue inestimabili intuizioni, ed eccezionali esperienze e competenze condivise con la comunità scientifica”.E sempre alla professoressa Ferrante e al suo gruppo di ricerca si deve un importante e più datato brevetto di Ateneo Catania che ha consentito di aprire alla possibilità di studiare gli effetti che le microplastiche respirate o ingerite per assorbimento cutaneo possono avere sulla salute, in linea con un appello Oms che chiedeva più attente valutazioni sulla presenza di micro particelle di plastica nelle acque che ingeriamo e delle conseguenze da esse provocate nel nostro organismo. Il brevetto, coprendo tutte le matrici – acquose, solide, organiche e inorganiche – ha gettato le basi per apprestare adeguati sistemi di bonifica da nano e micro plastiche dei vari substrati che sono contaminati e contestualmente anche sistemi di certificazioni di nuovi materiali che non ne contengano. Da quel passaggio diversa strada è stata percorsa, ma la conference internazionale dimostra che ancora molto occorre fare per la tutela dell’ambiente e della salute globali inevitabilmente inscindibili e attesta come in questa direzione sia fondamentale valorizzare la ricerca.


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